21 Marzo 2022 : L’attesa passiva
Scherzando tra noi preti italiani quando ci capitano situazioni in cui la pazienza non è mai abbastanza e in cui ci viene chiesto di aspettare troppo a lungo diciamo che dobbiamo metterci in stato di ATTESA PASSIVA, che occorre schiacciare il bottone dell’attesa passiva. Abilità degli Zambiani che ci lascia sempre attoniti e meravigliati. Un’arte io la definirei, l’arte della pazienza ad ogni costo, la pazienza necessaria per non impazzire, arrabbiarsi, agitarsi, rovinarsi la giornata e dire che poi va tutto male finendo poi magari con “ la vita non ha senso” e magari solo perché devi aspettare tre ore in coda per avere un certificato. Per certi aspetti appare come rassegnazione, decisione di non combattere e protestare ma forse è l’arte di accettare che lo svolgersi del tempo della giornata della vita non coincide sempre con quello da noi atteso e programmato. Lasciarsi andare a un tempo che non ci appartiene e che forse, se accolto, può rivelare sorprese. Le code sulle strade, le code alle casse, le code in ambulatorio, il computer che impazzisce, la corrente staccata, il pozzo che non funziona, i buchi nelle strade, la pioggia torrenziale improvvisa, il telefono che non prende, la gente che non arriva in orario per l’appuntamento, quelli che arrivano senza appuntamento, quelli che nonostante l’appuntamento non arrivano proprio. Tutto questo e molto altro si trasforma in un maestro che insegna l’avventura. L’avventura reale, quella di affrontare l’ostacolo all’improvviso. Consiglio a tutti di venire in Zambia per un corso di ATTESA PASSIVA.